Snollygoster: sul linguaggio, la politica e la traduzione

 

Ho da poco fatto la scoperta di un sito web meraviglioso: TED : Ideas Worth Spreading, letteralmente, “idee che vale la pena diffondere”.

TED (acronimo per Technology, Entertainment, Design) è un’associazione di matrice americanache promuove conferenze sui temi della tecnologia, intrattenimento, design, business, scienza e attualità. TED organizza anche delle conferenze in tutto il mondo, e sono sempre un gran successo.

Ma quel che rende ancor più interessante questo sito è il fatto che i talks, le conferenze, vengano tradotti, sottotitolati e revisionati da un team di traduttori assolutamente volontari e dedicati. Una grande opportunità e un’occasione di allenamento per chiunque abbia un po’ di tempo libero. 
Così mi sono trovata a tradurre questo talk dell’etimologo Mark Forsyth sul linguaggio della politica e sui politici che usano il linguaggio come arma per tras-formare la realtà.

Mark Forsyth apre il suo talk citando la parola ‘snollygoster‘, termine abbastanza desueto ma efficace (e attuale più che mai) per descrivere un politico un po’ “traballante”, che cambia partito a seconda di come tira il vento pur di restare a galla. 
Forsyth cita la definizione originale del termine, coniato negli anni ’60 da un editore del Time Magazine:

A Georgia editor kindly explains that ‘a snollygoster is a fellow who wants office, regardless of party, platform or principles, and who, whenever he wins, gets there by the sheer force of monumental talknophical assumnacy’

Il problema, che Forsyth ben individua, e che si ripropone per chi traduce, è il sintagma nominale “talknophical assumnancy“, due termini che non esistono nel linguaggio moderno e che fatica egli stesso a spiegare ai propri ascoltatori. Come approcciarsi allora alla traduzione di queste parole?

Innanzitutto, il contesto: sappiamo che si fa riferimento a un politico voltagabbana, che farebbe qualsiasi cosa pur di arrivare in cima. Informazioni aggiuntive: dal blog di Forsyth abbiamo l’idea che ‘talknophical’ abbia a che fare con le parole, e anche con qualcosa di filosofico. ‘Assumnancy’ invece sembra una derivazione della parola ‘assumption’.

Per ‘assumnancy’ mi sono perciò orientata sul significato di ‘assumption’: presunzione,arroganza
supponenza.

Per talknophical, invece, ho pensato di insistere sulla componente “talk”, con una connotazione frivola: ho passato in rassegna sproloquio, sermone, tiritera, discorso ampolloso, tirata, comizio, lungaggini chiacchiericcio.  Poi mi è venuta in mente la definizione di tautologia: argomentazione che nelle sue conclusioni ripete ciò che era già implicito nella premessa, o frase che nel predicato ripete inutilmente ciò che è indicato già nel soggetto.

Purtroppo si deve rinunciare al “mistero” implicito nella parola “talknophical,” che fa dire a Forsyth “I have no idea what it means…something to do with words, I suppose.” Ma d’altronde è questo che ha fatto dire ad Umberto Eco, la traduzione nasce nel segno della perdita.

Idee? suggerimenti?

 
E comunque…buone vacanze 😉